Commenti

Cara Cioccolatino,

la lettura del tuo libro mi ha accompagnata in Mozambico.
Il libro mi ha emozionata, commossa.
E’ vero Babbo Natale, e non solo lui, si è dimenticato dell’Africa!
Ho conosciuto gente misera ricca di cuore
Ho conosciuto una grande terra con i suoi drammi ma anche le sue
potenzialità
e io non smetterò mai di sperare
Ho visto i vecchi dell’Africa che, come tu scrivi, non vogliono lasciarsi
andare, perché magari sono l’unico sostegno a nipoti orfani dei genitori
vittime di questo bastardo Aids.
Credo che sarebbe utile trarre una fiction tv dal tuo libro,
un grande antidoto sul pregiudizio.
Grazie di avermi fatto conoscere meglio la realtà dei tanti dimenticati in
Italia.
Auguri di buone feste
(nonostante la tristezza di questo momento di catastrofi)
Vladimir Luxuria

Lettera di una lettrice

lettera

http://rogertutinegra.multiply.com/journal/item/363

 

9 pensieri riguardo “Commenti

  1. LA CASA DEI RICORDI è un libro VERO scritto da Cioccolatino, “Angelo nero” per Rita, che conosce benissimo queste realtà e le vive quotidianamente.
    Il messaggio, positivo e pienamente condivisibile, è che: al di là dei problemi di salute e di quelli legati all’anzianità o alla sofferenza per le malattie, la solitudine è senz’altro quello più grave che affligge gli ospiti delle case di riposo (non sempre e necessariamente anziani), che si trovano a trascorrere le giornate tutte uguali e scandite dagli adempimenti degli infermieri e degli operatori.
    Trovare persone con cui familiarizzare e confidarsi è sicuramente un’ancora di salvezza, un motivo per tornare ad essere felici, che giova a chi riceve questo amore, ma anche a chi lo offre.
    Grazie Amilca per questo importante insegnamento.
    Il libro non è affatto triste, si legge tutto d’un fiato ed ha un finale commovente.

    Rosella Gaeta, Camerino (Macerata)

    1. Cara Amilca,
      ” La casa dei ricordi ” è, a mio parere, un bel libro.
      Appena ho finito di leggerlo, qualche giorno fa, ho pensato che il commento scritto Vladimir Luxuria sul retro di copertina ne coglie appieno l’essenza : c’insegna a non giudicare le persone dall’apparenza, dalla prima impressione, ci invita a fermarci a parlare con il prossimo anche quello più lontanto da noi: i vecchi pieni di rughe, di acciacchi, di malanni, di tristezza, di solitudine, ma, questa, è solo l’apparenza.
      Bisogna trovare il tempo per fermarsi a parlare con loro, così scopriremo che hanno ancora molto da dare, i racconti della loro vita, i ricordi sono un dono di umanità basta avere la voglia di starli ad ascoltare.
      Amilca non solo sa ascoltare, ma sa anche guardare dentro le persone ed è riuscita a scrivere un libro sui vecchi pieno di umanità, senza pietismi.

      Simona Tacchi ( San Severino Marche lì 03.01.2012 )

  2. Cara Amilca, mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, che mi è stata segnalata da un amico di Facebook. Sono un giornalista televisivo in pensione, inviato speciale della RAI per trent’anni. Nel 1984 sono stato in Mozambico per un reportage sulla guerra allora in corso e sul sequestro di un operaio italiano a Mapula. Nonostante le difficoltà che incontrai, conservo un bel ricordo di quella settimana. Come potrai vedere sul mio sito web, l’associazione di cui faccio parte, “Libertà e giustizia” ha lanciato la seconda edizione di un concorso per video sulla “buona integrazione”, se tu volessi collaborare potrei segnalarti agli amici che se ne occupano.

  3. Ciao Cioccolatino,
    ti ho conosciuta sul lavoro e ho subito capito che sei una persona con una profondita’ d’animo e delle bellissime qualita’che non possono passare inosservate.
    Il tuo vissuto, per quanto sofferente sia stato,ti ha permesso di diventare quello che sei e di questo devi esserne orgogliosa.
    L’esperienza in ambito lavorativo in Rsa,ti ha portato alla riflessione e di conseguenza alla decisione di scrivere”La casa dei ricordi”,libro che ho letto e che mi ha dato sensazioni…a me molto vicine in quanto sono OSS come te.
    Continua a scrivere e sopratutto….rimani sempre come sei.
    Un abbraccio.
    Rita Spina

  4. hoi minha querida li o teu livro e fiquei muito emocionada , a leitura foi feita numa das minhas viajens onde nos aeroportos nao poderia deixar um segundo, cheio de emocoes e realidades da vida pois nos que estives em africa depois viemos viver na europa esquecemos muito facilmente a realidade com o teu livro fez me recordar certos momentos da minha juventude em africa e dar valor a vida e saber dividir e dar amor ao proximo ….continua assim como tu es …pois estivemos juntas nos momentos mais dificeis da nossa juventude pois nunca te poderei esquecer o vou ser sempre tua amiga lembra te no dia mais lindo da tua vida eu esta presente …beijo grande continua a ser como tu es ….

  5. Ho letto entrambi i libri di Amilca Ismael: “La casa dei ricordi” e anche “Il racconto di Nadia”. Libri che stanno scuotendo grande successo. “La casa dei ricordi” è stato tradotto anche nella sua lingua madre. Fortunatamente ho avuto l’occasione e l’opportunità di leggerlo anche in por-toghese, dove Amilca ha adattato per il pubblico mozambicano un testo scritto originariamente in italiano. La riprova di una disinvolta capacità ‘inter-etnica’ di saper parlare a lettori di gusti e culture distanti. La sua letteratura è densa di significato e di emozioni. Amilca, nella piena consapevolezza dei suoi mezzi espressivi, ha intitolato il suo libro “La casa dei ricordi” poiché ha inteso tracciare alcuni aspetti dell’esistenza con occhio attento al sociale ma senza trascurare l’emozione dell’amore e, più in generale, della vita.
    Ma ormai, Amilca è soprattutto una scrittrice che orbita nella galassia della letteratura italiana.
    Quando ho finito di leggere “La casa dei ricordi” pensavo di aver letto un grande romanzo e, natu-ralmente, si pensa che il libro di esordio di un scrittore sia il migliore. Amilca è un’eccezione da questo punto di vista. Nonostante continuo e pensare che “La casa dei ricordi” si tratta di una grandissimo testo dove emerge con forza il senso del sublime e della raffinatezza, mantenute an-che nella versione in lingua portoghese; “Il racconto di Nadia” è denso di significato e di emozioni, dove le parole sono armoniosamente fuse in forma e contenuto. Si cogli nel libro una continuità di ispirazione strutturata su alcuni contenuti di fondo che portano il lettore ad incontrare un paese che vive all’ombra della società opulenta; alla riscoperta di altre terre e personaggi autentici.
    Sono orgoglioso di aver conquistato la sua amicizia. Sei una grande donna.

  6. “La casa dei ricordi” è un libro che racconta di un luogo dove le vite si intrecciano, dove le persone passano l’ultima stagione della loro vita, accompagnate dal loro bagaglio di esperienze e dalla nostalgia di una vita che possono solo “rivivere”.
    E’ un libro carico di umanità e di sentimento, scritto da una persona dalla grande sensibilità e concretezza (persona che ho avuto la fortuna di conoscere in un periodo difficile e che mi ha aiutato moltissimo).
    Il tutto accompagnato dal sapore di un Paese lontano, il Monzambico.
    La storia che, ancor più delle altre, si imprime indelebilmente nella mente del lettore è quella di Rita, una donna insolitamente giovane per una casa di riposo.
    Il percorso di Rita è emozionante e fa riflettere su tante cose: l’imprevedibilità della vita; la sofferenza di chi si trova a vivere una vita che non gli appartiene; la scoperta dello spirito di sopravvivenza e l’importanza della capacità di adattarsi alle “sorprese” che la sorte ci può riservare; la fortuna di trovare un’amicizia, un’amicizia VERA.
    Anche se alcune storie narrate sono tristi, ho letto “La casa dei ricordi” come un messaggio di speranza: nonostante imprevisti e difficoltà tutto può essere affrontato nel migliore dei modi possibili, aprendo il proprio cuore agli altri, avendo fiducia in chi è disposto ad aiutarci ed abbandonando l’idea di essere irrimediabilmente soli.
    Non vedo l’ora di leggere “Il racconto di Nadia”.
    Grazie Amilca. Ti ringrazio come lettrice, come amica, come nipote e come persona che cerca di capire e di comunicare con gli altri.

  7. Cara Amilca,

    ho terminato da poco la lettura del suo libro in portoghese, visto che da 9 anni vivo in Mozambico ( da quasi 4 a Maputo) ed ho visto la recensione sulla stampa locale.
    Sono un medico ed ho lavorato agli inizi della mia carriera in una Casa de Recordações….
    volevo esprimerle i miei complimenti per quanto ha scritto e per come lo ha scritto.
    Per me é stato oltre modo bello e marcante leggere qui, da straniera residente, il suo libro/esperienza dove ho ritrovato emozioni e sentimenti legati da un lato alla realtá degli anziani e dall´altro all´esperienza di essere una straniera residente in altro paese ( che pure amo molto).

    Tutto qua,ho visto che ha scritto un altro libro, che vedró di acquistare quando a luglio saró in ferie in Italia.

    Un caro saluto e buon lavoro

    Donata

  8. Comparsa è un romanzo diverso rispetto ai precedenti anche se il mondo femminile rimane il protagonista attorno a cui ruota un mondo molto normale a cui molte donne non più giovani possono ritornare per trovarvi analogie di situazioni di desideri, di attese e delusioni giovanili.
    Un monologo interiore fatto di ricordi, una scrittura diretta direi trascrizione quasi immediata di un parlato e di un pensiero molto normali. E le domande che sorgono da questo racconto all’ indietro .
    È possibile non perdere l’ entusiasmo, la passione, la ricerca della comunicazione profonda con l’ altro, oltre il passare del tempo? È possibile ributtare la giovinezza dentro ad un presente fatto di rughe e assenza di batticuori, invaso da pesantezze difficili da portare? È possibile che un amore ereditato da una giovinezza animata possa rimanere con la sua vitalità pulsante?La storia di Elisa è quella di una donna comune che fa i conti con le sue giornate un po’ stancamente vissute, con uno sguardo poco clemente verso figli, marito ed amici. Ma Elisa è una donna fortunata a dispetto delle sue percezioni perché nella mutazione delle forme può alla fine contare su un abbraccio vero dell’ uomo in cui da giovane aveva creduto e amato. Un invito a saper vedere la giovinezza anche laddove sembra ormai solo un nostalgico ricordo.

Scrivi una risposta a Annamaria Cancella risposta